“C’è una signora che è sicura
che sia oro tutto quel che luccica
e sta comprando una scala per il paradiso”

Così cita la celebre “Stairway to Heaven” dei Led Zeppelin.
Claudio Lotito convinto che sia tutto oro ciò che luccica, che ogni catorcio sia una Ferrari ed è sicuro di aver comprato una scala che porta ai cancelli dorati della Champions League.

Sembra solo ieri; la Lazio aveva iniziato il percorso in Serie A, dopo aver concluso la stagione precedente allo stesso modo, tra svogliatezza e sciatteria.
Quarto posto? “Seeeee”, rispondevamo tutti in coro quando l’obiettivo veniva palesato ai quattro venti.

Sembra solo ieri, eppure la Lazio è terza nonostante tutto, nonostante sia pietosa in Europa League.
Con tanti errori alle spalle, poco mercato, forse il meno prolifico di questi ultimi anni, la difesa a 3 di Inzaghi, i biancocelesti passeggiano tra i quartieri alti in classifica. Con buona grazia anche dell’Atalanta che nel pomeriggio avrebbe potuto sgambettarci un posticino più giù.

Claudio Lotito aveva battuto i pugni sul tavolo e non faceva molto per nascondere l’insoddisfazione verso Inzaghi.
A salvare capre e cavoli c’aveva pensato la Coppa Italia, quasi a gettare fumo agli occhi facendo dimenticare l’amara verità; ottavo posto. 

Il prologo non  apriva a rosei scenari il 2019/2020, il calciomercato aveva spinto tutti noi nel baratro, unico colpo Lazzari, poi un Vavro strapagato, un Jony senza ruolo e la giovane scommessa Adekanye che non piace poi tanto al mister.
Scommesse perse miseramente.

Il primo vis a vis con la realtà del non-mercato di Igli, l’abbiamo avuto in Europa League al cospetto del Cluj, perché se scagli dal Cluj con tutto rispetto parlando, non è un buongiorno di prima mattina.
E diciamoci la verità: ce brucia tanto questa fallita Europa.

Chiudendo la parentesi triste internazionale, che potrebbe essere forse forse salvata da un miracolo sulla 34 strada e magari anche dalla 35 in poi, godiamoci il presente.

Se parliamo di un unico fronte su cui lottare con la Coppa Italia defilata, il parterre titolare può bastare?
Certo basta ma non avanza.
Perseguitati dai fantasmi dei gennai passati, possiamo facilmente immaginare che la dirigenza non si sprechera’ sul mercato.
Appurato ciò, lottare per la Champions non è comunque un’utopia, basta guardare anche le altre che certo non sembrano il Barcellona, quindi, quasi assicurati i primi due posti a Conte/Sarri, la rosa biancoceleste basta.
Basta ma non avanza.

Aggiungiamo, ad onor di cronaca, quei calciatori perennemente in attesa di riscatto che alla fine della fiera potrebbero darci un bello schiaffone morale.
Uno su tutti è Berisha, l’ex Pittbull divenuto un grazioso spaniel da salotto, potrebbe ritrovare la garra, la motivazione e rivelarsi utile alla causa.
Credo a quello che dico?
Sono stata sempre sincera con me stessa, anche quando so di mentirmi spudoratamente.
Però tutto quell’esercito di giocatori in cerca d’autore, li chiamo semplicemente “incognite”, termine assai più generoso di “p***e”.

Sembra solo ieri: la Coppa Italia aveva dato una salvata e, anche tra il più nero pessimismo, c’era qualche timida speranza sulla nuova.

Stagione deludente a tratti, poi pirotecnica, insomma, chi ce capisce è bravo.

Partiamo dal discorso che per avere certezze in più sul quarto posto, a gennaio bisognerebbe dare mercato. Il Diavolo è nei dettagli e questi dettagli andrebbero visti, rivisti, imparati a memoria.

“Aspettiamo la fine”
, la storia insegna però che per noi il finale non è sempre lieto.

Godiamoci il viaggio per poi scrivere il finale. E se l’attesa del quarto posto fosse il quarto posto stesso? 

Si ricomincia dal Mapei e si spera di non ritrovarci un Sassuolino nella scarpa ahi, che fa tanto ahi, domani alle 17:00.

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